L'Afrodite o Venere di Milo (II secolo a.C.), senza braccia e basamento originale, conservata oggi al Museo del Louvre, Parigi. Simbolo della bellezza femminile com'era intesa nella Grecia classica, ancora oggi le sue proporzioni perfette sono il punto di partenza per molti concorsi di bellezza.
MARTEDI 12 APRILE 2022 | DI LORENZO FRANZONI | TEMPO DI LETTURA: 7 MINUTI
Cedere una delle opere più significative della propria collezione. Non per risanare le perdite a fronte di un anno di stallo economico, una delle ipotesi vagliate da più di un museo oggi, ma per restituire un frammento di storia alla sua terra d’origine.
Sinuosa, con i capelli legati leggermente ondulati, in parte velata dal panneggio della veste, dietro le sue fattezze si nasconde uno dei capolavori dell’arte statuaria ellenistica, nonché emblema della bellezza femminile. Si tratta di una statua di Afrodite scolpita quasi duemila anni fa nella piccola isola di Melos o Milo, nell’Egeo, che un giorno potrebbe lasciare le fastose sale del Palazzo del Louvre per tornare dove per la prima volta vide la luce.
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