EDITORIALE
Sos acqua

Nelle aree del Centro e del Sud Italia il razionamento dell’acqua come conseguenza della siccità

MARTEDI 20 AGOSTO 2024 | DI CLAUDIO VENTURELLI | TEMPO DI LETTURA: 1 MINUTO

*Questo articolo è uscito nel numero di Luglio-Agosto 2024 di Terre & Culture come Editoriale.

 

 

Gli effetti sociali e sanitari di questo clima impazzito sono le ripercussioni sulla salute delle persone direttamente esposte al fenomeno (ondate di calore eccessive), costi alimentari elevati, stress causato da raccolti falliti, scarsità d’acqua. In termini di globalizzazione, poi, la siccità prolungata è causa di migrazioni di massa e gravi crisi umanitarie.

In Italia già da qualche mese la scarsità di acqua preoccupa le popolazioni del Centro e del Sud. La Sicilia è una delle regioni che soffre di più. In città si prova ad arginare la criticità con la minima riduzione della pressione per consentire un maggiore risparmio idrico. Nelle campagne gli agricoltori e gli allevatori dichiarano un grave stato d’emergenza. Non c’è acqua per abbeverare gli animali e le colture rischiano di seccarsi causando danni incalcolabili.

La cosa più grave è che, anche dove si potrebbero ridurre i disagi, le politiche che governano le reti idriche fanno “acqua” da tutte le parti.

Il problema è urgente e riguarda la salute e il benessere di tutti i Siciliani. Allora bisognerebbe interrogarsi se prima di pensare al Ponte sullo Stretto non sia opportuno concentrarsi su problemi fondamentali come questo. Visto che in molti centri abitati l’acqua arriva una volta alla settimana, quando lo fa, e spesso non è nemmeno potabile.