La Tabula Peutingeriana è una copia del XII-XIII secolo di un'antica mappa romana che riporta le vie militari dell'Impero romano. È conservata presso la Hofbibliothek di Vienna, in Austria, e per ciò è detta anche Codex Vindobonensis. La Tavola, composta da 11 pergamene riunite in una striscia di 680 x 33 cm., mostra 200.000 km di strade e la posizione di città, mari, fiumi, foreste e catene montuose.
Ancora oggi percorriamo il passato. Ed è letteralmente così, perché sotto strati di cemento moderno, si nascondono antiche strade lastricate, che in certi punti affiorano dalla terra con qualche pietra levigata. Fanno ormai parte del paesaggio, come rigagnoli sconnessi dal tempo, ma queste pietre furono per millenni, dagli Etruschi al Medioevo, trafficate arterie di cultura e commercio, di guerra e di fede. Fu soprattutto Roma a creare una vasta rete di collegamenti interconnessi tra loro, più di 100.000 km di strade, con cui essa aveva lastricato il mondo antico e creato, come scrisse nel XX secolo lo storico americano Von Hagen, “una fonte mobile di civiltà, …, con cui era riuscita a controllare sistematicamente gran parte della superficie della terra.” Tutto partiva e si ramificava da un punto preciso del Foro romano, vicino al tempio di Saturno: lì si trovava una colonna in bronzo dorato fatta erigere da Augusto, il Miliarum Aureum.
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