(Vista di Gradara dai suoi camminamenti | ph: Matteo Panara | Unsplash).

 
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Da Gradara ai Balcani

I viaggi di Terre & Culture in questo numero

VENERDI 21 GIUGNO 2024 | DI CLAUDIO FRANZONI | TEMPO DI LETTURA: 2 MINUTI

 *Questo articolo è uscito nel numero di Maggio-Giugno 2024 di Terre & Culture nella rubrica Il Pennino

 

 

 

 

 

Gradara mi ricorda la mia gioventù, in quegli anni in cui si andava in ferie in Romagna, terra di mia madre, ed era come estraniarsi dal rincorrersi dei giorni della vita precedente, tra bomboloni e cappuccino alla mattina e pesce a mezzogiorno e a cena. Allora la Riviera romagnola era diversa, nata da una grande intuizione dei romagnoli di creare un mondo cucito sulle famiglie, fino a qualche decennio prima impensabile, e condito di sabbia, buon mangiare e musica, tanta musica, da Romagna mia alle discoteche sparse un po’ ovunque. Ed ebbe successo. Ma quei ricordi mi riportano anche ad una sera, molti anni dopo, in cui mi trovavo in questo borgo delle Marche, mentre salivo la strada che porta alla rocca, io da sempre amante curioso del Medioevo e...anche della gastronomia locale, indimenticabile fu in quell’occasione un piatto di fagioli con le cotiche.

Da Gradara si attraversa la penisola fino ad Acquapendente, un piccolo borgo in provincia di Viterbo già anticipato nell’Editoriale. Fabio Marco Fabbri e Anna Maria Vinci ci racconteranno infatti della tradizione dei Pugnaloni e della festa di Mezzomaggio in onore della Madonna del Fiore, che ricorda la cacciata di Federico Barbarossa. Di lì facciamo un salto in Toscana, in un luogo ancora incontaminato, immerso nelle colline del Chianti, tra filari di vigneti e bianche cavedagne, ossia il borgo di Montefioralle, per poi terminare il nostro viaggio in Italia con Fabio Dal Cin a Pescara, con i suoi trabocchi e la sua cultura millenaria, in particolar modo nel territorio di Roccamorice, località nascosta tra folti boschi alternati a distese pianeggianti, dove si trovano luoghi singolari come l’eremo di San Bartolomeo, scavato nella roccia e legato alla storia del santo Pietro da Morrone, eletto papa nel 1292 con il nome di Celestino V, il papa dimissionario. Da Gradara dunque facciamo tappa infine, con Gaetano Appeso, nei Balcani e nel Kosovo, territorio autentico e selvaggio, un paese da scoprire nelle sue città negli antichi borghi, nei parchi nazionali e nelle foreste incontaminate che ne fanno terra di un fascino unico.

Termino col segnalare la nuova rubrica dedicata alle foto dei nostri lettori già anticipata nel numero precedente del magazine: il Grandangolo.

Buona lettura e buon viaggio.