Tempio della Concordia, nella Valle dei Templi ad Agrigento.

 
Acqua, aria, terra, fuoco

I LUOGHI DI AGRIGENTO, CAPITALE DELLA CULTURA ITALIANA 2025

LUNEDI 24 FEBBRAIO 2025 | A CURA DELLA REDAZIONE | TEMPO DI LETTURA: 3 MINUTI

 *Questo articolo è uscito nel numero di Gennaio-Febbraio 2025 di Terre & Culture nella rubrica News

 

 

Su un colle che degrada verso il mare, incorniciata dai colori dei mandorli in fiore, la bellezza di Agrigento sembra proprio quella descritta da Pindaro 2500 anni fa, “la più bella fra le città dei mortali”. Terra natale di Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia e Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Terra di scrittori e poeti, ma anche di filosofi. Ed è proprio da un antico pensatore agrigentino che questa terra ha preso le mosse per intraprendere un viaggio culturale ed artistico unico, che la porterà a trasformarsi per tutto il 2025 in un grande palcoscenico a cielo aperto dove i quattro elementi di Empedocle (aria, acqua, terra e fuoco, che mossi dall’armonia e dal conflitto danno vita alle innumerevoli individualità), saranno i veri protagonisti di svariati approfondimenti, eventi e progetti a tema.

Ma quanto è ricca questa capitale della cultura 2025? Siamo abituati a pensare ai suoi luoghi simbolo come ai più rappresentativi dell’identità di questa terra. Molto probabilmente, infatti, se decidiamo di visitare Agrigento, lo facciamo soprattutto per vedere la Valle dei Templi, un parco archeologico inserito dal 1997 all’interno della lista del patrimonio UNESCO, dove si trovano svariati templi dorici risalenti al periodo ellenico, ovvero circa la metà dell’VIII secolo a.C., come il Tempio della Concordia, di Zeus o di Eracle. La Valle dei Templi era l’antica Akragas, ovvero il nucleo originario da cui si è sviluppata poi la città di Agrigento, e conserva ancora, all’interno del parco archeologico, un piccolo paradiso terrestre: il Giardino di Kolymbethra, dove si respira, tra olivi secolari, mandorli e profumati agrumeti, alimentati da un antico sistema d’irrigazione arabo, la vocazione agricola di questa terra.

Se parliamo poi di Agrigento, ci viene in mente subito un’altra destinazione, a poco più di una decina di chilometri dalla Valle dei Templi. Bianche pareti di marna che si tuffano nel mare, modellate nei secoli dalla forza del vento e delle onde. Ricorda qualcosa? La Scala dei turchi, sì, che sembra davvero una lunga scalinata naturale, ed è da qui infatti che durante il ‘500 i pirati saraceni risalirono questa falesia e invasero il territorio dell’odierna Realmonte, piccolo centro che sorge a pochi chilometri dal mare.

 

La Scala dei Turchi, la bianca falesia che si trova nel tratto di mare tra Realmonte e Porto Empedocle (in provincia di Agrigento). 

 

Altrattanto ricco di storia e cultura, però, è il centro storico della città, che si perde in un labirinto di stradine ed espressioni artistiche: dalla Cattedrale di San Gerlando, che riunisce in sè l’arabo-normanno, il gotico-chiaramontano e il barocco, alla chiesa di Santa Maria dei Greci, una delle più antiche della città, costruita sui resti di un tempio dorico, fino alla più recente Scalinata degli artisti, tra le più colorate al mondo. Dal Museo archeologico Pietro-Griffo, che raccoglie più di 5000 manufatti provenienti dalla Valle dei Templi, alla casa natale di Luigi Pirandello, dove la famiglia si rifugiò nel 1867 per sfuggire all’epidemia di colera che era imperversata in Sicilia quell’anno.

Se poi vogliamo avere una vista a 360 gradi dell’intera vallata, è al Belvedere arancio che dobbiamo andare, fuori dalle antiche cerchia cittadine, un piccolo parco verde da cui godere di un suggestivo panorama che spazia dalla Valle dei Templi fino all’azzurro del mare.

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